In un periodo dove i licenziamenti sono maggiori delle assunzioni, una filosofia di vita come questa può farla (e la fa) da padrone. Ragazze madri che si ritrovano a sostentare un figlio senza un marito, uomini e donne che dopo aver comprato la casa o l’auto devono ancora affrontare lunghi anni di rate, sono queste - e tante altre – le realtà che si incontrano nel mondo del lavoro.
E le aziende, grandi, medie o piccole che siano, non considerano in nessun (dico: nessun) modo le problematiche dei propri dipendenti, anzi, l’unica cosa che ponderano è l’incremento dei loro guadagni.
Inutile negare - e parlo da chi vive in prima linea questa realtà - che da ormai quasi un anno gli incassi non sono paragonabili, perché inferiori, a quelli degli anni precedenti. Questo provoca due reazioni da parte delle imprese: licenziamenti e pressione sui dipendenti.
Quasi nessun “tempo determinato” vedrà il suo contratto migliorare, piuttosto, l’unica cosa che potrà vedere sarà l’uscio della porta quando il contratto (spesso semestrale) si estinguerà. Per quelli a “tempo indeterminato”, invece, inizierà lo stress e, almeno parlo per il terziario, chi non produce, ergo non vende, viene stressato sino all’auto-licenziamento. E fidatevi, hanno mille e uno modi per stressare un dipendente.
Sarebbero quindi queste le misure contro la crisi adottate dalle aziende, salvando la pace di qualche rara eccezione, della quale però, non conosco l’esistenza [sigh].
E pensare che qualche giorno fa qualcuno (non voglio che diventi l’innominato del ventunesimo secolo, ma sono stanco di nominarlo in ogni mio articolo) ha detto che la crisi non è reale e che andrebbe tappata la bocca ai giornalisti che seminano questo tipo di incertezze economiche.
Andrei a riportarlo a chi ha un mutuo, dei figli, una famiglia ed è costretto quotidianamente ad utilizzare il motto “fatta pijà bene”, perché, con l’aria che tira e le basi poco solide sulle quali si posa un posto di lavoro in questo periodo, se non si ingoiano queste pillole amare ogni sacrosanto giorno, si rischia di rimanere per strada. A questo punto mi perdonerà chi sempre e comunque ha manifestato, manifesta e giura che manifesterà per sempre il proprio dissenso contro le vessazioni del sistema capitalistico, ma io tutti quelli che “ sa fanno pijà bene” , li stimo…e non poco.
Diego Ruggiano
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