Democrazia, partecipazione e mobilitazione, sono queste le tre parole che hanno caratterizzato il crollo dell’Ancien Regime più di 200 anni fa quando, la borghesia attanagliata da un’esasperante nobiltà, riuscì ad ottenere quello che per diritto di nascita gli sarebbe dovuto essere concesso: la libertà di decidere il proprio futuro.
Oggi, con un articolo su Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-20/ringraziamenti-saviano/ringraziamenti-saviano.html) l’iper-cliccato sitoha cancellato 200 anni di lotte cittadine con una retorica ed un comportamento che il giornale di De Benedetti ormai usa da molto tempo.
La partecipazione online e il dissenso cittadino manifestato attraverso la sottoscrizione di inutili appelli continuamente pubblicizzati, sono ormai l’unico impulso democratico che una persona può dare al proprio paese.
Gli unici depositari del potere decisionale, coloro i quali demandano dei rappresentanti attraverso il voto, quindi l’elezione, sono i cittadini, siamo noi. Berlusconi ci ha portato le televisioni addormentandoci e plagiandoci, il resto dell’imprenditoria italiana invece, ci ha fatto credere di partecipare e di mobilitarci, e noi, sedotti e abbandonati, abbiamo abboccato all’amo.
Gli appelli di Repubblica e le continue mozioni che corrono tra le caselle mail e Facebook, altro non sono che il delirio di una partecipazione che, anziché scendere in piazza e rifiutarsi di continuare ad essere sudditi pretendendo di diventare cittadini, resta perentoriamente dietro la comoda scrivania di casa.
Scimmiottare per queste fittizie forme di partecipazione, vuol dire andare contro il proprio interesse, a questo punto, direi che è addirittura meglio un No B-day.
I presunti impegni assunti contro il premier Berlusconi negli ultimi tempi sono carta morta, anzi, in questo caso non si parla nemmeno di fogli, ma di insignificanti pagine internet colme di nomi e cognomi. Democrazia, partecipazione e mobilitazione sono ben altra cosa. Il dissenso è ben altra cosa. La disobbedienza civile è ben altra cosa. Le raccolte di firme di Repubblica sono solo l’altro lato della medaglia, lo scopo è sempre lo stesso: LA NOSTRA ESCLUSIONE.
Diego Ruggiano
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