domenica 4 ottobre 2009

Uno, nessuno o centomila???

Quando dicevo che l’unico scopo degli organizzatori sarebbe stato il “numero”, mi è stato dato dell’eretico. “Questa è una manifestazione per una giusta causa”, “questo è un punto di partenza, non una fine”, “domani bisogna manifestare dissenso”, mi dicevano.
Oggi, a ventiquattr’ore dall’evento,la disputa è partita: 60mila o 300mila? Perché lo fanno? Sarà forse che grazie al numero hanno la possibilità di muoversi con maggiore tranquillità nei prossimi mesi nelle ali del palazzo a chiedere favori, che gli saranno realizzati grazie al quorum di consenso popolare ottenuto? Io me lo sono domandato e, ad essere sincero, non riesco a trovare una risposta che mi permetta di urlare: “eureka”.
Di sicuro c’è una cosa, se piattaforme imponenti come il PD e la CGIL patrocinassero una manifestazione contro il massacro delle talpe in Malawi, adducendoci qualche buon motivo a parteciparvi, vi sarebbe un consenso se non ugual, almeno simile. Si, perché, il manifestante medio si lega ad un palazzo, ad una bandiera, il resto viene da sé.
Ieri l’FNSI, il sindacato dei giornalisti, avrebbe potuto – come da decenni fanno i movimenti che partono dal basso – rifiutare il partner aggio dei partiti e delle organizzazioni sindacali come la CGIL. Il motivo del suo NON-rifiuto forse nasce dal timore di non riuscire a raggiungere quel famigerato quorum che tutte le manifestazioni hanno come obbiettivo. Si sentiva troppo debole il sindacato dei giornalisti che, con il suo acronimo (FNSI) negli ultimi 5 anni sarà apparso solo 2 o 3 volte. La gente, e parlo di quelli che guadagnano 1000 euro al mese, parlo di quelli che la sera arrivano a casa stremati, non immaginava nemmeno cosa rappresentasse.
Sarà forse che, anche stavolta, la logica di potere che invade quotidianamente la nostra vita, ha avuto la meglio. I canali più diffusi, sono quelli più pagati, pertanto, solo i più ricchi possono impossessarsene. Lo capirebbe anche un bambino di 8 anni, solo che, viene spiegato, dai pochi che decidono di spiegarlo, sempre in modo troppo contorto. Il PD e la CGIL, in questo caso, sono stati i ricchi. Hanno tappezzato le città di manifesti, hanno mandato una mail a tutti quelli che hanno una tessera, sono stati in televisione ad annunciare l’appuntamento. È così che hanno fatto il loro numero.
Spesso sul posto di lavoro e all’università si ascolta una frase che fa tanta rabbia: “siamo solo numeri, codici, nulla di più”; qualcuno mi spiegherà perché credeva che ieri, a piazza del Popolo, sarebbe stato in grado di liberarsi di quel mortificante status da numero, e diventare un Cittadino?
Cittadini non si diventa un sabato 3 ottobre sol perché a sostenerci c’è il PD e la CGIL. Cittadini lo si potrebbe essere quotidianamente, ma noi abbiamo troppe cose da fare, troppi bisogni inutili e fittizi da soddisfare.

Diego Ruggiano

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