lunedì 2 novembre 2009

Marrazzo: la strada dei trans

Pubblicato dal giornale: inviatospeciale.com
Scritto da: Diego Ruggiano

Non è la prima volta che la gente di via Gradoli ospita qualcosa di ‘rilevante’ a livello nazionale. Già anni fa, infatti, fu oggetto di numerosi sopralluoghi da parte delle autorità, dei giornali e delle televisioni, a causa di un presunto covo delle Brigate Rosse dove probabilmente fu nascosto Aldo Moro.

“Succede tutto qui”, è l’esclamazione di un uomo, probabilmente il proprietario della lavanderia che da su via Cassia, a pochi metri dall’entrata della strada.

Questa non è proprio una strada come le altre, ma una sorta di parco privato, dove chi entra è sicuramente un residente o comunque deve recarsi presso qualche abitazione. Di sicuro non può definirsi una strada dove si è di passaggio. All’entrata vi è anche una sbarra, sempre sollevata, con una scritta che ricorda di star entrando in una strada privata.

Un centinaio di civici, in tutto, non un bar, non un negozietto, non una parrucchiera, solo palazzi e villette private. Non è di certo una zona popolare, si trova infatti nella zona nord di Roma, quella che ospita anche i Parioli, Corso Francia ed altre zone bene.

Chi abita in via Gradoli sa di quello che è successo, ma non lo sa per le televisioni ed il boom mediatico di questi giorni, ma solo perché lo vive quotidianamente, ogni sera.

“Ci sono più macchine in questa piccola strada che sulla Cassia” spiega un ragazzo che abita lì, un bengalese, ormai da anni in quella zona, che con il suo italiano per niente male, ci tiene a sottolineare che tutti vanno a trans, giovani e anziani, ricchi e poveri.

Aprire una discussione del genere, nel bar adiacente alla strada, è ormai all’ordine del giorno. Tutti hanno qualcosa da dire. Ci sono posizioni contrastanti, chi difende i viados, chi invece le accusa, tutto nella normalità........L'ARTICOL

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